domenica 16 ottobre 2016

LE RISPOSTE DI SALVATOR GOTTA

Nessuno legge più i romanzi di Salvator Gotta; credo, anzi, che la maggior parte di essi siano fuori catalogo. Ho provato su IBS, mi ha dato solo “Il piccolo alpino”.

Eppure, per chi fu ragazzo negli anni Sessanta – Settanta, il Gotta era una figura molto familiare; non perché in gioventù avesse scritto l’inno ufficiale del Fascismo, per carità; ma per la sua rubrica “Salvator Gotta risponde a…”, dove dissertava di varia umanità, anche affrontando temi impegnativi.

Che le risposte fossero di sua mano  lo assicurò lui stesso in una intervista ad Alfredo Castelli, ancora non ideatore di Martin Mystere, ma redattore della rivista Horror:





<<Domanda: Le scrive lei davvero? Sospettavo che fossero fatte redazionalmente, con la sua firma "a garanzia". 

Risposta: No, le faccio io. M piace sentirmi a contatto coi giovani. Sapesse quante domande fanno... alcune veramente incredibili. Mi sono fatto un sacco di amici>>.

In questo blog mi piacerebbe riprendere alcune risposte di questa rubrica, rileggerle col senno di poi, collegarle ad altri materiali redazionali che all’epoca apparivano su Topolino.

Qui, parlando del collezionismo in genere, nel 1973, Gotta fu buon profeta; i vecchi numeri di Topolino di quel periodo si continuano a trovare molto facilmente a basso prezzo, grazie alle tirature alte.



Abbiamo detto che Gotta, uomo dell’Ottocento, all’epoca già piuttosto anziano, si portava dietro (ma noi non lo sapevamo) la fama di anziano nostalgico di destra. Eppure fu pronto a giudicare molto favorevolmente fenomeni nuovi. Ecco la sua risposta sul cantautore Fabrizio de André:





4 commenti:

  1. Ho avuto il piacere di conoscere S.Gotta negli anni '60.
    Era amico di mio padre e un giorno andando a trovarlo mi ha portato con se.
    Era gia' anziano ma molto vitale e fu una grande sorpresa vedere che dietro la rubrica su topolino c'era veramente una persona,tra l'altro molto cordiale e amante dello sport, che curava personalmente le risposte a tutti quelli che scrivevano ogni settimana.
    Io gli scrissi una sola volta sollevando un quesito sportivo che ora non ricordo piu'.
    Il piacevole ricordo di quelle poche ore invece e' rimasto ben vivo nella mia mente

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  2. Grazie per la tua testimonianza.
    Io, per i quesiti sportivi, avevo invece preparato una lettera a Nicolò Carosio (altra rubrica del TOPOLINO di quegli anni), scritta a mano su un foglio di quaderno, ed affidata a mia mamma perché ne curasse il confezionamento e la spedizione postale. Ma mia mamma me la bocciò, disse che una lista di domande così nuda e cruda non si poteva mandare, occorrevano un po' di convenevoli, ringraziamenti, complimenti e moine varie. Io non ero capace di farle, data la giovanissima età, e la lettera abortì.

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  3. Ricordo molto bene questa rubrica su "Topolino"
    La mia insegnante di Italiano ci diede da leggere durante le vacanze estive alla fine della prima media proprio un romanzo di Salvator Gotta : "UNA BIMBA ALLA VENTURA "
    È stato il primo romanzo che ho letto in assoluto
    Gotta e il suo libro fanno parte dei miei ricordi più belli di quegli anni 60 che per me segnarono il passaggio dall'infanzia all'adolescenza
    Tempi felici rimasti nel cuore❤

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